Descrizione
RADIATORE YAMAHA R6
La massa radiante dell’acqua è composta da 3 superfici piane, due delle quali si pronunciano verso il fronte marcia posizionate in un’area che di norma è occupata dal convogliatore dell’aria. In questo modo non solo si incrementa notevolmente la capacità di contenimento del liquido ma si sfrutta anche tutta l’aria convogliata verso il radiatore, con una espulsione della stessa verso l’esterno tramite le feritoie della carena. Il perfetto bilanciamento del flusso dell’acqua all’interno del radiatore completa la massima efficienza di scambio termico.
Il radiatore dell’olio è di notevoli dimensioni, con passaggio ad “U”, con l’entrata e l’uscita posizionate da un lato per agevolare le operazioni di rimozione dei collettori di scarico. Il circuito dell’olio è composto da tubi in kevlar con sezione interna di diametro 12mm (come su Yamaha R1), da noi crimpati e testati ad oltre 10bar e da una flangia d’estrazione dell’olio completamente rivista con curve morbide. Questi accorgimenti permettono di utilizzare un olio a bassissima densità, mantenendo un’ottima lubrificazione ed aumentando la potenza del motore.
I concetti di base
Più cavalli vengono generati dal motore e più calore viene generato. Quando il motore raggiunge circa 85°C (185°F) inizia a perdere potenza e quando raggiunge 118°C (244,4°F) si perdono fino a 6-7 HP con il rischio di seri danni. Il raffreddamento è una delle principali cause di rottura in qualsiasi tipo di gara: il radiatore è importante per le prestazioni e la durata del motore da gara.
Come funzionano
Il radiatore rimuove il calore inutilizzato del motore. Questa funzione viene realizzata dal fluido che porta il calore fuori dal motore fino al radiatore. Nel radiatore il fluido passa attraverso la rete di tubi/alette che dissipano il calore.
Un radiatore da gara in alluminio
Sebbene il concetto di radiatore sia molto semplice, riuscire a far lavorare il radiatore in condizioni estreme di gara non è semplice. I radiatori di serie per moto ed auto non sono progettati per sostenere le sollecitazioni di gara, sia in termini di robustezza che prestazioni.
I radiatori per applicazioni stradali sono progettati per svolgere il compito richiesto al costo più basso possibile. Il risultato è la loro capacità di raffreddare il motore di una moto o auto durante un normale utilizzo, non certo sotto lo stress di una gara. I tubi di un radiatore sono la fonte primaria di raffreddamento mentre le alette sono quella secondaria. Siccome i tubi sono più costosi delle alette, i produttori tendono ad aumentare il numero di alette e diminuire il numero dei tubi. In un buon radiatore in alluminio viene fatto l’opposto: più superficie dei tubi e meno alette aumentano il potere di raffreddamento. L’elevato numero di alette può anche compromettere le prestazioni del radiatore: più alette diminuiscono lo spazio attraverso cui passano sporco e detriti, rendendo difficoltoso il raffreddamento ottenuto dall’aria che passa attraverso il radiatore.
Questo aspetto è molto importante in gara dove sono presenti più detriti, gomma ed altro. Inoltre l’alto numero di alette costringe l’aria a passare attorno e non attraverso gli elementi radiati. Un altro aspetto da tenere in considerazione è che i radiatori standard sono progettati per un flusso d’aria senza limitazioni, mentre in gara chi precede blocca questo flusso e può comprometterne il giusto funzionamento.
Altri aspetti importanti sono la robustezza ed il peso. I radiatori da gara hanno le vaschette saldate ai tubi invece che sigillate con altri procedimenti più economici. Questo particolare rende il radiatore da gara molto solido e capace di sopportare le sollecitazioni a cui è sottoposto. I radiatori in alluminio sono anche molto più leggeri degli originali grazie al materiale più leggero ed al ridotto numero di alette.








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